Le immagini della tragedia di Piazza San Carlo della sera del 3 giugno del 2017 sono ancora nella memoria di tutti. Doveva essere un’occasione di sport e di divertimento, durante la quale veniva trasmessa, su un maxi schermo in piazza San Carlo a Torino, la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. Una folla di tifosi, appassionati, curiosi, passanti che riempirono la piazza per godere insieme di un sereno momento di competizione sportiva che, improvvisamente, si trasformò in una tragedia a causa della quale persero la vita Erika Pioletti e Marisa Amato. Da allora sono passati ben 5 anni, ed è stato celebrato il processo di Primo Grado che ha portato alla condanna anche di Chiara Appendino, sindaca della città, ed è da poco iniziato il processo di Appello. Ripercorriamo insieme quella tragica notte, l’incidente, i processi e le condanne.
3 giugno 2017
La sera del 3 giugno del 2017 doveva essere una serata di sport e di divertimento per la città di Torino. In piazza San Carlo era stato allestito un maxi schermo per consentire ai cittadini, ai turisti, ai tifosi e ai curiosi di poter assistere alla finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. Improvvisamente però nella piazza si scatenò il panico e nella fuga generale rimasero ferite 1600 persone, e due di queste hanno perso la vita.
La rapina
Il panico, che ha poi generato il caos nella piazza, è stato innescato da una rapina con lo spray al peperoncino messa in atto da quattro ragazzi poco più che maggiorenni: Sohaib Bouimadaghen, Aymene Es Sabihi, Hamza Belghazi, e Mohammed Machmachi. Spruzzarono spray al peperoncino sulla folla e la paura di qualcosa di più grave, come un attentato terroristico, generò un fuggi fuggi generale che non diede scampo alle due donne.
La condanna dei 4 imputati
Nel maggio del 2019, a quasi due anni esatti dalla tragedia, Sohaib Bouimadaghen, Hamza Belghazi e Mohammed Machmachi sono stati condannati a 10 anni, 4 mesi e 20 giorni di reclusione al termine di un rito di giudizio abbreviato. Al quarto ragazzo, Aymene El Sahibi, è stato dato un mese di condanna in meno. Per tutti l’accusa è stata quella di omicidio preterintenzionale, furto e rapina e, come si evince dall’inchiesta, agirono tutti pienamente consapevoli di cosa avrebbe provocato il loro piano.
Erika Pioletti e Marisa Amato
Quella sera rimasero ferite più di 1600 persone e due donne, Erika Pioletti (di 38 anni) e Marisa Amato (63), persero la vita per le gravi lesioni riportate. Erika a pochi giorni dall’incidente mentre Marisa dopo ben 18 mesi trascorsi tra letto e sedia a rotelle. Per le lesioni riportate, era paralizzata. Per la morte di Marisa, inoltre, oltre ai 4 condannati e ai 9 imputati del processo che si sta ancora celebrando, sono stati indagati anche i due radiologi che l’hanno seguita nelle cure. Secondo l’accusa, la mancata segnalazione della frattura cervicale riportata dalla donna, aveva portato alla rimozione del collare che le teneva fermo il collo e, di conseguenza, alla paralisi.
Il processo di Primo Grado
Oltre ai 4 ragazzi condannati a 10 anni, sono state rinviate a giudizio altre 9 persone coinvolte indirettamente nella tragedia, tra cui l’allora sindaca di Torino, Chiara Appendino. La sentenza del processo di Primo grado è stata emessa nel pomeriggio dello scorso 3 marzo dalla Corte d’Assise della città. Nel dettaglio: Michele Muollo, che nel 2017 era dirigente della Questura, è stato condannato a 2 anni di carcere; Alberto Bonzano, dirigente del commissariato, ha ricevuto una condanna a 16 mesi; 14 mesi per Marco Sgarbi, vicecomandante della Polizia municipale.
Le altre condanne
A inizio dello scorso anno è stata condannata anche la sindaca di Torino, Chiara Appendino: 18 mesi di carcere con sospensione condizionale della pena. Insieme a lei, il Tribunale di Torino ha condannato anche altre 5 persone: l’allora Questore Angelo Sanna, l’allora capo di gabinetto Paolo Giordana, Maurizio Montagnese, dirigente al Turismo della città, e l’architetto Enrico Bertoletti, responsabile del piano di sicurezza dell’evento.
Il processo d’Appello e la targa commemorativa
Il mese scorso, a poche settimane dalla cerimonia di commemorazione per Erika e Marisa, ha avuto inizio il processo d’Appello per gli imputati, tra cui la ex sindaca. Lo scorso anno alla commemorazione partecipò una rappresentanza della Juventus e in quell’occasione è stata scoperta una targa in memoria di quella tragica sera in piazza San Carlo, all’altezza del civico 198.