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Qatar 2022: la Coppa del Mondo più controversa della storia del calcio in 9 motivi

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Un Mondiale così non si era mai visto prima: l’Italia non qualificata (per la seconda volta di fila), il fuorigioco semiautomatico, si gioca nel deserto, d’inverno, non si beve birra né alcol in generale negli stadi. La prima Coppa del Mondo in Qatar è già iniziata col botto con stadi, metropolitane, rete ferroviaria e aeroporto nuovi di zecca. E ancora: corruzione, scandali, diritti umani messi in discussione. Eppure, tutto questo era prevedibile (per non dire si sapeva) già da tempo, almeno dal 2010, quando la FIFA ha assegnato ufficialmente i Mondiali all’Emirato Arabo. Vediamo come mai si protesta e perché questa edizione è la Coppa del Mondo più controversa della storia del calcio in 9 motivi.

1. Baciarsi

Iniziamo con uno dei divieti più assurdi della competizione: è proibita ogni forma di effusione pubblica e in modo particolare i baci. Se da un lato il direttore esecutivo dell’organizzazione dei Mondiali ha dichiarato che il loro emirato è “una società conservatrice”, di contro il presidente della FIFA ha detto “Oggi mi sento gay, arabo, migrante, disabile”.

2. Essere gay

Chi è omosessuale, in Qatar, rischia fino a sette anni di carcere e, in casi estremi, l’omosessualità è soggetta a pena di morte, stando a quanto recita la legge sacra islamica. Anche l’esibizione di bandiere arcobaleno è vietata. Sono forti ed estremamente discutibili le affermazioni fatte dall’ambasciatore dei Mondiali in Qatar ad un’emittente tedesca: “l’omosessualità è un danno mentale” e che “bisogna accettare le nostre regole qui”.

3. Vestirsi con pudore

Lo stesso comitato organizzatore arabo consiglia di coprire le spalle e di evitare di “scosciarsi” o di indossare top succinti: qualsiasi tifosa venisse inquadrata, o comunque avvistata in reggiseno o con abiti “osé”, rischierà l’arresto.

4. Non si può stringere la mano alle donne

Avete letto bene: vietato stringere la mano alle donne. Questa azione potrebbe essere una possibile tentazione per entrambi i sessi e questo divieto è esteso anche oltre la fine dei Mondiali.

5. La corruzione

Veniamo a quei tasti che non hanno soltanto dell’assurdo ma che, piuttosto, fanno gridare allo scandalo vero e proprio. Partiamo dall’arresto, nel maggio 2015, di sette alti ufficiali FIFA in Svizzera che, da decenni, scambiavano voti per potenziali paesi ospitanti in cambio di tangenti. E ancora, i voti intascati dall’ex magnate dell’edilizia del Qatar in cambio di oltre un miliardo di euro. Tutto comprovato, eppure il Campionato è bello che iniziato…

6. I diritti umani

Una forte criticità riguarda il trattamento che lo stato arabo riserva alle donne in temi di costumi, libertà, diritti fondamentali. Per questo motivo, pensate che la star internazionale Dua Lipa ha rinunciato a cantare alla cerimonia di apertura nonostante le fosse stato offerto un compenso inimmaginabile. Per non parlare della totale assenza di sicurezza e di diritti dei lavoratori che hanno permesso ai Mondiali del Qatar di prendere il via…

7. Il tasso di mortalità dei lavoratori

Operai immigrati per lo più da Pakistan, Nepal, India, Bangladesh e Sri Lanka hanno lavorato in condizioni disumane rimettendoci anche la vita: secondo Amnesty International ed altre organizzazioni umanitarie, sono più di 6500 gli operai morti nella costruzione di stadi e infrastrutture, persone scomparse per il caldo, la fame, la scarsa igiene e l’assenza di sicurezza, oltre ai casi di suicidio. E chi ce l’ha fatta, ha ricevuto un misero salario per aver lavorato in condizioni paragonabili alla schiavitù fino a 18 ore al giorno.

8. La stagione, il clima, il territorio ostile

È il primo Mondiale di Calcio a disputarsi in autunno, il primo in una nazione araba, il primo nel deserto. La scelta stagionale ha condizionato i campionati di calcio di ogni nazione al mondo. Le temperature oltre i 40 gradi non sono gestibili, se non tramite la climatizzazione eccessiva applicata in sette stadi su otto, contro ogni indicazione in merito al riscaldamento globale. 

9. L’alcol

La Budweiser aveva stretto un accordo importantissimo con gli organizzatori del Mondiale… peccato che qualche settimana dall’inizio della competizione la FIFA ha annunciato che “al Mondiale non si potrà consumare birra negli stadi”.