Il Coronavirus è in Italia. Nel giro di pochi giorni siamo passati dal contare poche decine di casi in piccoli centri isolati a diverse centinaia sparsi un po’ su tutto il territorio nazionale. Ne parlano tutti. Tutti danno informazioni più o meno corrette, più o meno preoccupanti o più o meno rassicuranti. Chi vende disinfettanti e mascherine cavalca l’onda e noi viviamo questi giorni barcamenandoci tra il rischio di esagerare e quello di sottovalutare la situazione. Ma proviamo a fare un’analisi dei dati e vediamo dove ci porta. Vi va?
SARS-CoV-2
Partiamo col dire che di Coronavirus non ce n’è uno,
ma si parla di coronavirus al plurale.
Perché sono una vasta famigli, identificati negli anni Sessanta, che attaccano
principalmente le pareti dell’apparato respiratorio, sia degli animali che
dell’uomo. Quello di ci riguarda è il SARS-CoV-2,
che sta per “sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2” e che non è mai
stato identificato prima di dicembre 2019, quando è apparso per la prima volta
a Wuhan, in Cina.
Cos’è il COVID-19?
Con COVID-19,
invece, si indica la malattia provocata da questo nuovo coronavirus. Nome
scientifico in cui CO sta per
corona, VI ste per virus, D sta per disease e 19 l’anno in
cui la mattia è comparsa per la prima volta. Si parla di COVID-19 dall’11
febbraio scorso, quando il Direttore generale dell’OMS lo ha annunciato alla
stampa durante il Forum straordinario proprio dedicato al virus.
Come si trasmette?
Il COVID19 si trasmette principalmente entrando in
stretto contatto con una persona malata. Soprattutto attraverso le goccioline
di saliva, quindi starnutendo o tossendo e avendo contatti molto ravvicinati.
Il virus può entrare nell’organismo anche attraverso bocca, naso o occhi. Per
questo è importantissimo lavarsi spesso e bene le mani! Perché se siamo entrati
in contatto con il virus e ce l’abbiamo sulle mani, potremmo contaminarci
toccandoci distrattamente il viso.
Sintomi
I sintomi del COVID19 sono quelli di una comune infezione alle vie respiratorie: febbre, tosse, mal di gola, raffreddore, difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l’infezione può anche causare polmonite o, in casi estremi, la morte.

Come si elimina il virus dagli ambienti?
Anche se il virus è ancora oggetto di studio, sappiamo
che il può sopravvivere in un ambiente solo per alcune ore e, cosa più
importante, sappiamo che bastano i semplici disinfettanti che usiamo
abitualmente per ucciderlo, annullando la sua capacità infettiva. Bastano
disinfettanti a base di alcol etanolo al 75% o a base di cloro (o candeggina,
fate voi) all’1%.
I numeri
Stando agli ultimi aggiornamenti, ad oggi le persone
contagiate da coronavirus sono poco più di mille. Se consideriamo che in Italia
siamo più di 60 milioni, basta un semplice calcolo per vedere che i numeri che
in questi giorni continuano a spaventarci rappresentano meno dello 0,0016% della popolazione totale. Meno
dello 0,0016%. Ovviamente, il numero (anche se probabilmente continuerà
a ballare per un po’) resta bassissimo grazie alle forti misure di prevenzione
e di contrasto che sono state adottate.
Cosa fare?
Innanzitutto, mantenere la calma. E seguire tutte le
indicazioni ufficiali che ci vengono date: lavarsi
spesso e bene le mani, tossire nel
gomito piuttosto che con la mano davanti alla bocca, non salutarsi con baci e strette di mano. Stare almeno due metri
lontano da persone che presentano i sintomi. E se siamo noi ad avere i sintomi
descritti prima e pensiamo di aver potuto contrarre il virus, la prima cosa da
NON fare è andare in ospedale! Per non rischiare di contagiare gli altri.
Bisogna chiamare il medico e aspettare che si muova la macchina istituzionale
dedicata.
Cos’altro fare?
Evitare il panico. Evitare di allarmarsi e di allarmare eccessivamente. Bisogna seguire le indicazioni ufficiali che vengono date e per il resto stare il più sereni possibile. Tra pochissimo tempo l’emergenza rientrerà.