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Putin invade l’Ucraina, ma unisce il mondo intero

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Quando la mattina del 24 febbraio Putin ha iniziato il suo folle attacco contro l’Ucraina, pensava di riuscire a conquistarla nel giro di tre giorni con la poca (o quasi nulla) resistenza sia del popolo ucraino sia delle potenze internazionali. Ma aveva fatto i conti senza l’oste. Contro Putin si è mobilitato il mondo intero. Persino la Svizzera e la Svezia si sono allineate con gli altri paesi per contrastare la follia del Cremlino. Piattaforme streaming, il mondo della musica, quello dello sport, il cinema. Si è creato un enorme fronte di dissenso contro Vladimir Putin e i suoi fedeli, tutto il mondo a chiedere l’immediata cessazione della guerra contro l’Ucraina.

L’Occidente mai così unito

Un riconoscimento a Vladimir Putin va fatto: il mondo occidentale non è mai stato così compatto. Le sanzioni che l’UE e gli USA stanno imponendo alla Russia trovano consenso e condivisione in tantissimi altri paesi del mondo. Putin si è trasformato nel nemico comune di tutto il globo. 

Ucraina chiama, Elon Musk risponde

Lo scorso 26 febbraio il vice primo ministro ucraino Mykhailo Fedorov aveva scritto un tweet direttamente a Elon Musk chiedendogli se tra la conquista di Marte e l’atterraggio di razzo e l’altro, avrebbe potuto fornire all’Ucraina i terminali Starlink “e di invitare i russi ancora sani di mente a far sentire la propria voce”. In poche ore il magnate ha inviato l’attrezzatura necessaria alla connessione a Starlink per avallare i problemi di accesso alla rete causati dagli attacchi russi.

Anonymous contro Russia e Bielorussia 

Contro i russi e la Bielorussia (che li sostiene) è intervenuta anche Anonymous, il famoso gruppo di hacker che (oltre ad aver oscurato i siti governativi del Cremlino e di altre istituzioni russe e i sistemi di colossi come Gazprom, Rosneft e Lukoil) è intervenuto anche nei palinsesti delle reti televisive statali della Russia, trasmettendo canti popolari ucraini e video degli interventi militari nelle città dell’Ucraina. Ha anche sbloccato migliaia di profili social oscurati del governo russo.

Svizzera e Svezia si schierano

Con il suo attacco scellerato, Putin è riuscito a far prendere posizione persino alla Svizzera e alla Svezia, paesi neutrali per antonomasia. Oltre all’adesione alle sanzioni emanate dall’UE, hanno inviato anche aiuti concreti all’Ucraina. La prima ministra svedese Magdalena Andersson ha evidenziato che era dal 1939 cha la Svezia non inviava armi a un paese straniero in guerra. 

L’intrattenimento è sospeso

Oltre ai tantissimi volti dello spettacolo e del grande schermo che hanno apertamente condannato la guerra in Ucraina, anche colossi come Disney, Warner Bros, Sony, Paramount e Netflix hanno deciso di sanzionare la Russia oscurando tutte le loro nuove uscite. Il mondo dell’intrattenimento riprenderà dopo il ritiro delle truppe russe dall’Ucraina.

Fuori dalla musica e dallo sport

La Russia è stata esclusa dall’Eurovision Song Contest 2022. La FIFA l’ha espulsa dai prossimi Campionati Mondiali in Qatar e la UEFA ha sospeso tutti i club russi che stavano ancora gareggiando nei campionati europei. Inoltre, tra gli applausi per la federazione ucraina, alle paralimpiadi di Pechino non hanno potuto partecipare gli atleti russi e bielorussi, nemmeno sotto bandiera neutrale.

Monumenti di tutto il mondo colorati di Ucraina

Da Roma a Berlino, da New York a Sidney, i monumenti di tutto il mondo si sono illuminati con i colori della bandiera dell’Ucraina. Un gesto simbolico e chiaro affinché sia gli ucraini che il Cremlino comprendano da che parte si è schierato il mondo intero. 

Il popolo russo si fa arrestare

In Russia la gente comune non sostiene il Cremlino. L’insensata guerra contro Ucraina non è dei russi, ma solo di Putin. Lo dimostrano le numerose e affollate manifestazioni che si susseguono in oltre 40 città della Federazione, durante le quali le forze di polizia non risparmiano dall’arresto nessuno. Nemmeno i bambini. Nemmeno Yelena Osipova, un’anziana donna di 80 anni che è sopravvissuta all’assedio nazista di Leningrado. Il popolo russo dimostra un immenso coraggio nel dire NO alla guerra, che può essere accomunato solo a quello degli ucraini che resistono.  

Il papa dall’ambasciatore russo

Non era mai successo nella storia. Nessun capo di Stato si era mai scomodato per andare da un ambasciatore di un altro stato presente sul proprio territorio. Di solito gli ambasciatori vengono convocati. Ma Putin è riuscito a fare anche questo. Il papa, con l’urgenza di contrastare l’attacco all’Ucraina, la sera del 25 febbraio si è recato personalmente dall’ambasciatore russo nella Città del Vaticano.

Sospeso dalla IJF

Con il suo attacco all’Ucraina, o meglio “alla luce del conflitto militare in corso in Ucraina” come è scritto sul sito della Federazione, Vladimir Putin è stato sospeso dalla carica di presidente onorario e di ambasciatore dell’organizzazione. È riuscito a farsi buttar fuori anche dallo sport che pratica da una vita. 

Per supportare la resistenza dell’Ucraina, oltre a contribuire con aiuti umanitari, potete sostenere il suo esercito qui (https://savelife.in.ua/en/donate/ https://uahelp.monobank.ua)