Le immense acque degli oceani nascondono migliaia e migliaia di creature marine sconosciute e, anche se non capita spesso, a volte un pescatore, un sub o dei semplici bagnanti ne avvistano qualcuna. È successo al largo delle coste della California, dove un gruppo di sub si è trovato davanti un pesce remo lungo ben 4 metri. È un ritrovamento molto raro, ma sembra non essere di buon auspicio.
Un gruppo di bagnanti stava facendo immersioni a La Jolla Cove, al largo delle coste californiane, quando si è imbattuto in un raro regaleco, chiamato anche “re delle aringhe”, “pesce del giorno del giudizio” o più comunemente pesce remo. Quest’ultimo nome è dovuto alla sua forma piatta e allungata, ma il suo nome scientifico è Regalecus glesne.
Questo particolare pesce vive nelle profondità oceaniche, tra i 200 e i 1000 metri sotto il livello del mare, e vederne uno non è cosa di tutti i giorni. Dal primissimo avvistamento nel 1901 a oggi, è stato avvistato pochissime volte. Nel 1996 alcuni membri della Navy SEALs americana catturarono un esemplare di ben 7 metri al largo della penisola di Coronado. Nel 2010, invece, fu avvistato nel Golfo del Messico, a più di 1500 metri di profondità, e la sua lunghezza fu stimata intorno ai 17 metri.
Dopo aver segnalato il ritrovamento del “pesce del giorno del giudizio” alle autorità e averlo riportato a riva, l’animale è stato sottoposto ad autopsia per consentire ai ricercatori di scoprirne le cause della morte. Per lo Scripps Institution of Oceanography di San Diego, sarà la NOAA Fisheries, l’agenzia che gestisce le risorse oceaniche negli Stati Uniti, a occuparsi degli accertamenti e dell’autopsia. Sembrerebbe che questi enormi pesci (considerati tra i più grandi pesci al mondo) compaiano vivi in superficie soltanto se feriti, malati o disorientati. Più frequentemente, a risalire a galla sono i pesci senza vita, come accaduto in California.
In Giappone, come in altri paesi del Pacifico occidentale, i “pesci del giorno del giudizio” fanno parte della tradizione popolare e non sono considerati portatori di buone notizie. Sembrerebbero apparire sistematicamente poco prima di disastri naturali come tsunami o terremoti e, anche in questo caso, appena due giorni dopo il ritrovamento del pesce remo in California, è stata registrata una scossa di terremoto a Los Angeles.
L’avvistamento di questi imponenti animali è temuto in molti luoghi del pianeta e, nel 2011, questa teoria è diventata molto popolare. Sembra, infatti, che alcuni giorni prima dello tsunami che devastò Fukushima furono ritrovati vari esemplari di questo pesce al largo delle coste del Giappone. La leggenda ha avuto così tanta risonanza che il direttore dell’acquario di Uozu si è sentito in dovere di rilasciare un’intervista alla CNN, in cui dichiarava che non esiste alcuna prova scientifica a sostegno della teoria secondo cui i “pesci della fine del mondo” appaiano poco prima di grandi terremoti o di altre catastrofi naturali.
In teoria, questo pesce può emergere praticamente in ogni mare del pianeta, ad eccezione delle regioni artiche. In termini di lunghezza, è uno dei pesci più grandi al mondo e la sua particolare forma, insieme alle sue dimensioni, ha ispirato moltissime storie sui mostri marini, raccontate ancora oggi.