Nel 2014 la Russia diede inizio a una guerra contro l’Ucraina occupando la Crimea e alcune aree del Luhansk e Donetsk. Il mondo lo definì “un conflitto dell’est”, “un momento critico”, qualsiasi cosa fuorché ciò che era realmente. Ma il 24 febbraio del 2022 è cambiato tutto: la Russia ha dato il via a una guerra su larga scala contro il paese confinante. Il 24 febbraio l’Ucraina si è svegliata in guerra, sotto le bombe russe.
Negli ultimi 5 giorni, la Russia ha lanciato razzi contro gli aeroporti ucraini, contro le stazioni militari, ponti e altre importanti infrastrutture. I missili russi stanno colpendo edifici civili, ospedali, scuole e asili, uccidendo adulti e bambini. Al suono delle sirene, in tutto il paese, le persone si nascondono negli scantinati e nelle metropolitane. Le donne e i bambini stanno cercando di fuggire in Polonia, in Ungheria o in qualsiasi altro paese vicino all’occidente. C’è traffico ovunque e la gente è rimasta bloccata per giorni in auto e nei treni, in mezzo alla strada, all’aperto, tra colonne di fumo, spari e cieli notturni illuminati a giorno dalle esplosioni.
Chernihiv, Ucraina
Ma gli ucraini non si arrendono. L’esercito ucraino sta facendo di tutto per proteggere il suo popolo, il suo paese, una terra libera e sovrana. I soldati combattono fino alla morte. 13 guardie di frontiera ucraine sull’isola di Zmiinyi – Isola dei Serpenti – sono state localizzate da una nave da guerra russa. È stato loro detto che se non si fossero arresi, sarebbero stati colpiti. Oltre a non aver pensato neanche per un attimo alla resa, la loro risposta è stata: “Nave da guerra russa, vai a farti fo**ere”.
Edificio residenziale a Kiev colpito da un missile russo
I civili si arruolano da volontari per difendere la loro patria. Vengono distribuite armi alla gente comune. Quelli che non hanno modo di procurarsi un’arma preparano molotov in casa da lanciare contro i carri armati e i trasporti militari russi. Nelle città, nei paesi e nei villaggi la gente cammina letteralmente contro i carri armati russi, persone che a mani nude impediscono loro di proseguire. I civili si stanno unendo sempre più per proteggere le loro case e per catturare i soldati russi sabotatori.
Nelle città occupate i patrioti ucraini si riuniscono con coraggio davanti agli edifici governativi per protestare contro i burattini russi che vengono messi al comando. Cantano l’inno nazionale, chiedono che i soldati russi tornino da dove sono venuti, gridando a gran voce agli occupanti “Putin è un cogl***e”.
Altrove, gli abitanti astuti e intraprendenti dei paesini intimidiscono i soldati russi portando via i loro carri armati fermi per strada, trainandoli con i propri mezzi.
Lo spirito ucraino rimane integro. Le parole dell’inno nazionale sono un canto che dà forza e riempie di coraggio, come una profezia che si realizza mentre viene invocata:
L’Ucraina non è ancora morta
Non la sua gloria, né la sua volontà
Il destino ci sorriderà, fratelli ucraini
I nostri nemici periranno, come rugiada al sole
Fratelli ucraini, governeremo la nostra terra
Daremo il nostro corpo e la nostra anima per la nostra libertà
E dimostreremo che siamo fratelli della stirpe Kozak!
Qui potete ascoltare un ragazzo ucraino che suona l’inno nazionale con la sua tromba mentre in sottofondo si sentono le esplosioni delle bombe russe.
I media statali russi non riportano le loro perdite, dicono chiaramente che tutto sta andando per il meglio e che non stanno morendo soldati, ma i cittadini russi meritano di sapere la verità. Gli ucraini stanno rendendo pubblici i numeri e le statistiche in modo che i russi possano sapere cosa sta succedendo davvero.
Ad oggi 28 febbraio, alle 6 del mattino, si stima che i russi abbiano perso i seguenti uomini e mezzi:
- Soldati – 5300 (numero in aumento)
- Aerei – 29
- Carri armati – 191
- Veicoli corazzati da combattimento – 816
- Cannoni – 74
- Sistema missilistico Buk – 1
- BM-21 Grad – 21
- Veicoli – 291
- Cisterne – 60
- Droni militari – 3
- Navi – 2
- Attrezzature per la difesa aerea – 5
Inoltre, gli ucraini hanno fatto sapere che i soldati russi che si sono arresi o che sono stati presi in ostaggio vengono trattati umanamente. Possono chiamare le loro famiglie e vengono date loro cure mediche necessarie.
Donate to the Ukrainian Army here and here . It’s literally the only thing standing between Russia and Europe.